Una giornata con il Mastro Birraio

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Lo scorso 2 Aprile abbiamo partecipato, presso l’Agriturismo Case Damma a Siracusa, al “Corso per la produzione birra artigianale” dedicato agli aspirati “homebrewer”. Grazie alla spiegazione di Vincenzo Bocchieri, Tecnico gestionale per imprenditori di birra, abbiamo potuto vivere una giornata saltando la “barricata” che separa il consumatore dal produttore, divisi tra la teoria e la molto più apprezzata pratica.

Durante la spiegazione teorica Vincenzo Bocchieri ha illustrato gli ingredienti principali della birra, ossia il malto, il lievito e il luppolo; le spezie invece possono essere aggiunte alla birra se vogliamo dare quel tocco di aroma in più.

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In foto: Vincenzo Bocchieri

Andiamo a vedere in dettaglio le caratteristiche dei vari ingredienti sopra citati.

Malto: è l’elemento principale della birra se non l’anima. Le sue caratteristiche qualitative influenzano l’aroma, il corpo, il gusto, il colore e una serie di altre qualità sensoriali importanti che danno il giusto equilibrio alla birra. Si differenziano due tipi di malti e in particolare i malti base, cioè quelli che hanno il compito di apportare estratto fermentescibile al mosto e quindi coincidono con i malti chiari tipo Pils e Pale e i malti speciali, in grado di apportare colore e gusti particolari tipo Crystal e Chocolate.

Luppolo: è un ottimo conservante e aromatizzante. Pianta rampicante, viene utilizzato il fiore che contiene diverse sostanze organiche quali resine, oli e tannini. Esistono vari tipi di luppolo, ognuno con le proprie caratteristiche per il potenziale apporto di amaro e di aromi. Il dato caratteristico di un luppolo per quanto riguarda l’amaro è la sua percentuale in Alfa Acidi (AA%).12494786_244289382585761_6280712818347672696_n12512791_244288975919135_6311355177976784141_n
Lievito: può essere ad alta fermentazione, lavora ad una temperatura di 12-20°, fermenta in superficie creando una massa di schiuma molto compatta dando alla birra un sapore fruttato e aromatico; se a bassa fermentazione, lavora ad una temperatura di 4-15°, fermenta sul fondo e privilegia gli aromi dei malti. E’ disponibile in formato liquido o in polvere.

Nel corso della parte pratica, dall’esplosione del chicco al mashing, dal calcolo di conversione densità/brix alla fermentazione, abbiamo assistito alla vera e propria nascita della birra con, ogni tanto, qualche degustazione per percepire i vari cambiamenti del mosto.

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In foto: Vincenzo Bocchieri, Carmelo Conigliaro e i corsisti.

A nostro avviso l’homebrewing può essere un hobby ideale. Bastano (almeno all’inizio) poche somme di denaro e tanto tempo libero visto che con un kit base o anche dei semplici bidoni di plastica si può già cominciare, senza ovviamente grosse pretese.

Tuttavia, provare il brivido di assaggiare la prima birra prodotta interamente da soli potrebbe regalare sin da subito grosse soddisfazioni personali, quelle sì davvero impagabili.

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